FIAT 132 GLS 1600
Testo e foto di Andrea Montanaro
Roma










La mia passione per la FIAT 132 GLS nasce nell’Agosto del 1977, quando mio padre, memore della fortunata esperienza avuta con una Fiat 125 Special del 71, decise di sostituire la Ford Escort che l’aveva seguita con questo modello della Fiat, tra l’altro invogliato dai forti sconti che la casa faceva su questo modello a seguito dell’uscita della nuova Fiat 132 2000, . Divenne proprietario di una fiammante Fiat 132 GLS 1800 color argento metallizzato con interni rossi, che prese la targa Roma T25319. Quella macchina così bella, grande, potente (almeno per quei tempi!) mi faceva sentire il re nelle sfide a scuola con gli amici a chi aveva la macchina più grande e veloce. Furono sette anni intensi e piacevolissimi e il mio unico rammarico è stato quello di non aver mai potuto guidarla, dato che quando fu ceduta, nel 1984, non avevo ancora la patente. Come spesso accade, in ogni campo della vita, si comprende il reale valore delle cose quando queste non ci appartengono più. Ciò accadde con la 132 e logica conseguenza fu la promessa che, non appena avessi preso a lavorare, la prima vettura che mi sarei comprato doveva essere necessariamente una 132, ma non una qualsiasi, volevo “quella” 132. Purtroppo molto spesso le cose non vanno come uno desidera per cui, soprattutto a causa del lavoro che mi costringeva a fare molti chilometri, fui costretto a ripiegare su una più comune ed economica Seat MALAGA 1.2 GLX (qualcuno la ricorda? Era la versione spagnola della Regata), per giunta alimentata a GPL, e per qualche anno non pensai più alla 132. Poi un giorno, mentre mi trovavo presso un demolitore in cerca di alcuni pezzi per la mia macchina che avevo stoltamente ammaccato, fui attratto da un rottame di 132, che subito mi recai a visionare da vicino, quasi che avessi un presentimento: era proprio lei, la “mia” 132, che riconobbi subito (chi non è in grado di riconoscere la propria creatura tra mille tutte uguali?) Ne ebbi conferma poi dal numero di telaio che sapevo a memoria, anche se in cuor mio sapevo di non aver bisogno di conferme. Giaceva sicuramente lì da molto tempo, semicannibalizzata e schiacciata da una vecchia 128 e da una Ritmo, ormai distrutta e irrecuperabile. Si era nell’estate del 1992 e per molto tempo, e anche adesso nei miei incubi, quella immagine mi perseguita. Il dolore fu grande e decisi che per me il capitolo 132 in senso più generale era ormai chiuso. Poi nel ’96 mi trovai nella necessità di sostituire la mia auto ed allora subdolo si insinuò in me nuovamente il virus e, dato che non usavo la vettura per lavoro, mi trovai a pensare che forse avrei potuto comprare una 132, posto che ve ne fossero ancora in giro. Fui fortunato e riuscii a mettere le mani su di un esemplare color argento metallizzato (che combinazione!) del 1974, con pochi chilometri e con i preziosi cerchi in lega Cromodora, un optional che la mia non aveva. Purtroppo, dopo due anni, il cancro della ruggine, pur a fronte di una meccanica in ordine, l’aveva irrimediabilmente devastata e, tristemente, fui costretto a cederla ad un esportatore di auto: per quanto ne so, dovrebbe circolare (il condizionale è d’obbligo) in Egitto. Questa nuova batosta mi fece dire di nuovo basta con la 132. La sostituii con una Alfa 90 2500 6V, macchina che mi diede molte soddisfazioni per molto tempo, che però, per l’esosità del suo mantenimento, grazie ai nostri amati governanti, cedetti ad un collezionista austriaco. Si era nel 2001 ed accadde un fatto strano, o forse fu colpa del destino, vallo a capire. Fatto sta che, facendo dei lavori in casa, svuotando degli armadi. Tra le cose di mio padre trovai la tessera di garanzia della sua/mia 132: ecco subito il maledetto virus che di nuovo si impossessava delle mie facoltà intellettive. Subito iniziai la ricerca ma purtroppo, ben presto, mi resi conto che se avessi voluto una coeva Alfetta, una 125 o una Giulia o anche una Lancia, rimanendo solo alle italiane, dovevo solo scegliere. Della 132 non rimaneva traccia alcuna. Per più di una anno consultai le riviste specializzate, sempre con scarsa fortuna, arrivando a pubblicare annunci di ricerca. Ormai ero convinto che la mannaia della “rottamazione” le avesse fatte sparire tutte. Poi un giorno, si era nel febbraio del 2002, ricevetti una telefonata di una persona che mi diceva di averne una ferma da cinque anni al chiuso, che se ero interessato mi poteva inviare delle foto. Preso dall’eccitazione dissi che non avevo tempo di attendere le foto, e mi ritrovai alle 04,45 di una fredda mattina di Febbraio alla Stazione Termini a prendere un treno per Rovigo, dove mi attendeva quella che speravo divenisse presto la mia 132. Quando arrivai ,vederla e comprarla fu un tutt’uno (ero talmente rintronato che non riuscii nemmeno a trattare sul prezzo, peraltro non elevato) e divenni il secondo proprietario di una bellissima Fiat 132 GLS 1600 immatricolata il 28 Maggio 1976, telaio 265686, con targhe e libretto originali, con ancora il libretto dei tagliandi perfettamente conservato, di colore Blu Fiat 456 con interni in panno velluto rosso. Me la portai subito a Roma e la esaminai con cura. Per essere una Fiat, e quindi tendente alla ruggine, aveva gli scatolati integri, cosa che mi aveva fatto optare per l’acquisto (in realtà il mio “bisogno” me l’avrebbe fatta comprare anche se avesse avuto i crateri del Grand Canyon), gli interni buoni (il sedile di guida avrebbe bisogno di restauro, posto di trovare la stoffa, impresa sinora disperata) e la meccanica perfetta. Solo una fiancata mostrava i segni di una riparazione fatta male per cui, la smontai completamente e la veci riverniciare dal carrozziere, approfittando per fare un adeguato trattamento protettivo delle parti scatolate. Grazie ad una capillare ricerca in tutta Italia, sono riuscito a reperire qualche particolare (come la vettura sono spariti anche i ricambi), tra cui i bellissimi cerchi Cromodora che, su questo blu, fanno un ottima figura non vi sembra? Ora fortunatamente la “mia” riposa in garage al riparo lei dal maltempo di questo periodo ed io salvo da qualsiasi forma di virus, poiché utilizzo la Ford Fiesta del 1979 che mi ha lasciato mio nonno che presto, il tempo di fare delle foto decenti, vedrete su questo sito, perché anche questa versione di Fiesta è, per me, “particolare”.








DATI TECNICI FIAT 132 GLS 1600:
MARCA: FIAT MODELLO: 132 GLS 1600 (132 A III/S5) TELAIO: 265686 MOTORE 132 C.000 n° 580598 CILINDRATA : 1585
COLORE: Fiat BLU 456 INTERNO: PANNO VELLUTO ROSSO CAMBIO A 5 MARCE FRENI A DISCO SULLE QUATTRO RUOTE.
















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ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
© 2003