ALFA ROMEO 75 TURBO AMERICA
Testo e foto di Leonardo Olivari
La mia storia con questa 75 TURBO AMERICA nasce alla
fine del 2000. In quel periodo usavo un'Alfa 33 del
1990, rossa, che non mi soddisfaceva quel granchè.
Abituato alle Alfa a trazione posteriore, dopo aver
imparato a guidare su una Giulia, avevo sempre avuto
vetture Alfa transaxle della serie Alfetta e derivate.
Un'Alfetta me l'avevano disfatta in un incidente nel
1998, ne avevo ovviamente comperata un'altra,
restaurandola di carrozzeria ed adoperandola, ma ogni
segno, riga, sportellata che vedevo mi veniva male!
Oltretutto, di colore blu olandese.....
Fatto sta che mi decisi ad accantonare l'Alfetta,
dismettendola da vettura di tutti i giorni, e passai a
comperare una vettura da usare senza troppi riguardi.
E venne questa 33 ad aprile del 2000. A settembre ne
ero già stanco, non mi piaceva la "sprecisione", ero
abituato a ben altro. Mi misi a cercare una 75,
preferibilmente una TS senza disdegnare la V6, che mio
padre aveva avuto e distrutto in incidente nel 1999.
Credevo di aver trovato la TS che faceva per me, del
'90, rossa, prezzo equo. Ma il proprietario, che
attendeva una nuova BMW, sembrava non entrare mai in
possesso di questa macchina.....
Finchè un giorno un amico rivenditore di auto mi
segnala, a dicembre, una Turbo America praticamente
uniproprietario, in condizioni eccellenti. Va detto
che io la turbo, di tutta la gamma 75, la consideravo
proprio l'ultima da comperare, ho sempre preferito
motori aspirati di grande cubatura a parità di potenze
che non dei sovralimentati, e poi della 75 turbo si
diceva tutto e il contrario di tutto, che andava bene
e che andava scandalosamente male.
Tuttavia questa pareva una macchina in effetti buona,
bella.... tanto valeva andare a vederla, anche se
molto scettico.
Il fatto era che l'auto, di proprietà di una società
di trasporti di due fratelli, era stata ceduta assieme
ai mezzi industriali da questi due, oramai in
pensione, ad una società gestita da un ben meno
attempato amico del venditore che conosco. Il ragazzo
viaggiava con un'Audi TT, ma allorchè gli si guastò e
l'Audi gli rifiutò l'auto sostitutiva, dovette usare
questa 75 per due o tre giorni per i suoi spostamenti.
Fu così che il mio amico la vide.
Andammo a vederla: aveva della polvere, certo, ma era
praticamente NUOVA, con 47.600 km all'attivo, gomme
nuove, batteria sostituita, appena tagliandata.
Qualche lavoretto c'era, ma roba di poco conto. "Sa,
io ho la mania di andare a mangiare in campagna, e con
questa tocco ovunque, uso solo la Panda, cosa me la
tengo a fare? Ad Antonio (quello del TT) non
interessa, quindi....
E fu così che per 2.000.000 + bollo + passaggio +
collaudo l'auto divenne mia.
Ora la macchina ha quasi 100.000km, i problemi tipici
sono venuti fuori, ma per preservare sia quella che
l'Alfetta ho comperato una Punto nuova....
Ho personalizzato l'auto in modo tutto sommato
discreto, e con componenti già visti sulla produzione
coeva dell'Alfa Romeo. Lasciando invariata la
meccanica, ho provveduto a sostituire gli interni, che
sono ora i Recaro della ASN, così come i cerchi in
lega di disegno ispirato a quelli della SZ. Il volante
è un Momo Zagato Design nuovo che veniva montato
appunto sulla SZ. Alti particolari, side markers
laterali della Milano, la vera versione americana
della 75. Della Milano sono anche il terzo stop sulla
cappelliera e i fari posteriori con indicatore di
direzione rosso (poi rimossi in occasione della
revisione).
Devo dire che delle auto che ho avuto ho sempre amato
moltissimo la mia prima Alfetta, quella distruttami da
un camion, ma questa 75 è al suo livello, anche se
l'Alfetta era una moglie fedele e mai "molesta", la 75
è un'amante irrequieta che non sempre risponde a tono
alle tue cure.
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ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
© 2003