ALFA ROMEO 75 TWIN SPARK 2.0 A.S.N.
Testo e foto di Cristian Floris
Cagliari



E' sempre stato il mio sogno, credo il sogno di ogni alfista in erba, quello di possedere una 75, l'incarnazione ultima dello spirito Alfa. Inizialmente iniziai la mia ricerca puntando sulle più modeste (ma non meno emozionanti) versioni dotate del bialbero di 1779cc da 122cv, la 1.8 IE o la più accessoriata INDY, ne trovai qualcuna in ottime condizioni, alla fine dopo estenuanti ricerche mi giunse la notizia di una fiammante 2.0 Twin Spark per giunta in Serie Numerata, le cosiddette "A.S.N", ovvero Allestimento Sportivo Numerato, realizzate in appena 3500 esemplari, questa particolare versione di 75 prefigurava in realtà l'uscita di scena di questa mitica vettura, nata sopra le ceneri della sorella Giulietta. La mia è l'esemplare n°2759.
La vidi un sabato mattina presso un concessionario multimarche di usato, era bellissima, la carrozzeria era come nuova, neppure un graffio, mi dissero che aveva ricevuto una botta nella portiera posteriore sinistra, ma il lavoro era fatto a regola d'arte e non si vedevano i "rattoppi". Dopo una attenta visione e una scrupolosa attenzione ai principali organi meccanici e degli interni, la provai su strada, la verità non avevo mai provato la Twin Spark: mi esaltai subito, sentendo quella corposa e rabbiosa spinta in avanti e quel fantastico rombo, appena scesi decisi di comprarla subito, me la portai via dopo una settimana e feci fare una messa a punto, riscontrando da subito il difetto principale di questa vettura: la tendenza dei freni (soprattutto posteriori) a perdere registro e quindi cambiai la pompa dei freni insieme a quella della frizione. Il motore aveva solo bisogno di un cambio olio, candele (lodge) e filtri vari.




Favolosi gli interni, fantastici i sedili Recaro, inutile dire che su strada è entusiasmante. Il posto guida della 75 è caratterizzato dal leggero spostamento a destra della pedaliera, con i pedali di freno e acceleratore posti abbastanza vicini, seppur questo non implichi nessun problema ma anzi faciliti la manovra del "punta tacco". La strumentazione è tipicamente Alfa Romeo, la grafica è chiara e ben visibile e denota una tipica tonalità sportiva: contagiri, tachimetro, termometro acqua e manometro olio, indicatore livello benzina, a sinistra nella plancia l'utile (anche se alle volte bizzoso) ceck control, che sovrintende le principali funzioni della vettura. I cerchi in lega della ASN è ispirato al design della SZ, con finti bulloni, sono dei 14" e montano dei pneumatici 195 60 VR. Il mitico 1962cc in questa che è la sua ultima evoluzione è caratterizzato da una potenza massima di 148 cavalli a 5800 giri/min con una coppia max. di 19.0 kgm a 4000 giri/min, è un 4 cilindri in linea interamente in lega leggera con due alberi a camme in testa che muovono 2 valvole per cilindro (raffreddate al sodio), queste sono inclinate di 46° (contro i precedenti 80° del classico 1962cc da 129cv), l'alimentazione è ad iniezione elettronica multipoint sequenziale bosch, sul lato aspirazione è presente il variatore di fase elettroidraulico (brevetto Alfa). La trazione è posteriore, le sospensioni anteriori sono a quadrilateri deformabili, posteriormente il classico ponte De Dion con schema transaxle (cambio a 5 marce) e parallelogramma di Watt, 4 i freni a disco, anteriori autoventilanti forniti dalla brembo e posteriori sospesi.







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ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
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