FIAT 127
Testo e foto di Mauro di Gennaro









Sembra nata ieri, eppure è già d'epoca.
La mia 127 è uno dei primissimi esemplari, infatti porta come numero di telaio 2284, ed è stata immatricolata nell'aprile del 1971. Non ha subito alcuna modifica, per cui è tutta strettamente originale: infatti ha la dinamo (e non l'alternatore, che fu montato qualche mese dopo), nel vano motore c'è la luce (abolita appena un mese dopo), non ha il lunotto termico (che divenne un accessorio obbligatorio), e il cruscotto porta una fascia in sfoglia di legno (in produzione fu sostituito da una fascia metallica ricoperta di adesivo tipo legno). Inoltre è equipaggiata con il motore da 47 CV, mentre, dopo qualche mese, la potenza passò, per esigenze di omologazione, a 45. La storia della mia 127 è sicuramente singolare. Fu acquistata da mia nonna nell'aprile del 1971, e fu usata pochissimo per i primi 6 anni. Nel 1977 mia nonna morì ed io ereditai la 127 che, all'epoca aveva percorso si e no 18.000 Km. Avevo appena compiuto 18 anni e cominciai ad usarla io, abbastanza intensamente, per diporto e per lavoro. Con lei andai anche all'estero. Affiancai a lei altre auto, che poi ho sempre venduto e sostituito, ma lei no, lei era sempre il "jolly", sempre fedelissima, affidabile, sincera, sicura, piacevole da guidare, economica nell'uso. Nel 1989 la 127 aveva compiuto 18 anni e 100.000 Km. Non era in perfette condizioni, il traffico e il tempo l'avevano sfiancata, nonostante una manutenzione attenta e scrupolosa. Ma proprio non mi andava di lasciarla morire così. Non riuscivo a digerire l'idea di disfarmene. Venderla? Rottamarla? Per carità, non riuscivo neanche ad immaginarlo. Così decisi di restaurarla, nonostante tutti me lo sconsigliassero, perfino il meccanico e il carrozziere sostenevano che non fosse conveniente. Ma io niente, imperterrito, intrapresi la strada del restauro, che durò quasi sei mesi. Infatti il problema fu reperire tutti i particolari deteriorati relativi all'anno di produzione, senza montare nulla che appartenesse a serie successive. Terminato il restauro, nel 1990, era pur sempre solo una vecchia 127 rimessa a nuovo. Così affittai un box, e la parcheggiai lì per il suo meritato (e temporaneo) riposo; proprio come si fa con il vino per farlo stagionare, nel chiudere la porta del box le sussurrai "Ci vediamo tra una decina d'anni". E così, un po' in ritardo (ne sono trascorsi tredici), quest'anno sono andato a riprenderla. Un lavaggio, una batteria e un giro di chiave. In moto, pronta per la sua nuova vita. Il 1° giugno 2003 l'ho portata, per far bella mostra di sé, al 2° raduno dell'Hystoric Club Nola, dove in molti l'hanno ammirata con interesse e tenerezza. Mio figlio, 12 anni, adesso aspetta ansioso la maggiore età per poter finalmente condurre quest'auto una volta così comune ma ora così ricca di storia. E la mia 127 non ha fretta, tanto avrà ancora lunga vita.








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ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
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