LANCIA FLAVIA
Testo e foto di Corrado Caruso
Milano




La mia Flavia è una berlina seconda serie del 1970, modello che ebbe una vita piuttosto breve, dal 1967 al 1971. La mia bella, in particolare, è una 2000 LX, auto che all'epoca si poneva come punto di riferimento per le berline di fascia medio alta. Ho voluto cercare una Flavia S2 semplicemente perché è l'auto di famiglia della mia infanzia, e verso la metà degli anni 90 incominciai a pensare di acquistarne una. Fui molto confortato dalle basse quotazioni Ruoteclassiche, ma la realtà non tardò molto a manifestarsi: quelle valutazioni così accessibili non fanno i conti con la produzione, non di vasta scala (poco più di 21.000 esemplari prodotti) e con lo scarsissimo interesse collezionistico verso questo modello. Quest'ultima circostanza ha fatto per lo più andar in rottamazione la gran parte di queste vetture, e la ricerca è stata molto lunga. Quel che si trovava in giro erano auto radiate o in pessime condizioni, che avrebbero reso il restauro un'opera improba. Fui tentato, in seguito, di ripiegare (si fa per dire) su una Fulvia berlina o anche su alcuni esemplari per me interessanti della produzione Fiat (125 in particolare) o Alfa Romeo (Giulia, 1750 o 2000), quando nel 2001 si presentò la grande occasione. E infatti, quando le speranze erano ormai ridotte al lumicino, tra le prime inserzioni di Ruoteclassiche di dicembre 2001 (fra le grandi occasioni, appunto) vidi la foto di un bell'esemplare. Telefonai il giorno stesso, il proprietario era un signore ottantaduenne di Roma, che aveva avuto il giorno stesso altre telefonate di cui non era soddisfatto perché i potenziali acquirenti tiravano sul "prezzo" (in verità molto distante dalle quotazioni). Presi accordi con l'anziano proprietario per andare a vedere l'auto, e qualche giorno più tardi ero a Roma. Per evitare di portar la cosa per le lunghe, mi munì di un assegno circolare. L'auto era ferma da un po', ma ricoverata in un'officina e messa in moto di tanto in tanto; veniva inoltre spostata per non ovalizzate gli pneumatici. Mi sedetti al posto di guida, il boxer in alluminio girava bene, ma quello che mi fece decidere fu l'atmosfera, il contatto con il volante a lungo conosciuto, gli strumenti, i particolari. Scesi e dissi "la compro". Il proprietario nicchiò, perché era in trattativa con un tizio che voleva usarla per matrimoni; ma ci pensò poco e mi disse "non posso mandare la mia macchina a fare matrimoni". Poche ore dopo (e dopo avermi invitato a pranzo) eravamo in agenzia e poi dal notaio. La Flavia la lasciai in officina, e la feci portare a Milano da un carro attrezzi. Beh, superare la tentazione di riportarla personalmente a Milano fu probabilmente una buona idea, tant'è che dopo duecento chilometri il sofisticato e delicato impianto frenante Dunlop cedette, mettendomi in una certa difficoltà nel traffico milanese… Rimettere a posto ogni pezzettino però, contrariamente a quanto accade per l'auto di tutti i giorni, non è un fastidio, ma un piccolo gesto di amore, che non mi pesa affatto (se non economicamente!!!).






Alcuni dati tecnici:
Motore 820.000; 1991 cc; alesaggio 89 mm; corsa 80 mm; rapporto di compressione 9; 131 cv SAE a 5400 rpm; coppia massima 18,3 mkg al regime di 4200 rpm; corpo in lega di alluminio; testa in lega di alluminio con sedi valvole riportate; cilindri in ghisa al cromo; valvole ad aste e bilancieri; carburatore SOLEX C34 EIES-1; freni a disco sulle 4 ruote sistema Lancia Duplex; idroguida ZF; velocità 175 km/h; consumo 10,7 litri per 100 km.




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ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
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