Giulia Nuova Super 1300
Testo e foto di Paolo Satta
Olbia (SS)






FUNERE MERSIT ACERBO

Ovvero: voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi…

Questa è la triste storia di una Giulia Nuova Super 1300. Triste da narrare e penosa da ascoltare. Correva l'anno 1990 e la acquistai per rimetterla a posto. Ero ( e sono) innamorato della Giulia. Non so perché acquistai quella versione.. che forse è la più insignificante… chi lo sa… Aspettai ben 4 anni prima di metterle mano ed in capo ad un anno fu rimessa completamente a nuovo, sforando ampiamente ogni più pessimistica previsione di spesa. Ma fui contento lo stesso. Vettura veloce, comoda, gran tenuta di strada. Me la sono goduta un mondo, anche se le occasioni di utilizzo sono state alquanto rade. Però ero contento di usarla per il mio solo piacere personale. Ma l'anno passato, complice una distrazione o la mia abitudine ad usare auto a trazione anteriore.. ormai non ha più importanza…una mezza curva secca… tombola !! Un disastro !!. Io illeso (ben allacciato con le cinture!!) ma la vettura distrutta irrimediabilmente… Pazienza.. Ecco quello che mi è rimasto.Qualche fotografia e un po' di ricordi. Non ho voluto tenere nemmeno le copie dei documenti. Via. Cancellata. Morta la Regina viva la Regina.











La mia ex collezione
Testo e Foto di Alessandro Tarantino






Ecco la mia ex collezione di 6 berlina che purtroppo,grazie alla politica ottusa e scellerata di uno stato nemico dei piccoli collezionisti,sono stato costretto a disfarmene (fermo restande che il Q. Oro lo tengo stretto,stretto....).
Si trattava di una bellissima prima serie del 1979 comperata a Lucca nel 1997 ottimamente tenuta e di una rarissima TD 5 con degli interni in pelle azzurrini,che come potete ammirare dalle foto,erano splendidi;addirittura quest'ultima pare che era una delle ultime 30 TD prodotte ad Arese nel 1986,invenduta per più di un anno nel piazzale, e per cercare di vendere quest'ultimo lotto di ammiraglie che propio nessuno comperava,furono smontati gli interni in velluto originali e commissionati velocemente ad una tappezzeria ,ad oggi sconosciuta, degli interni in pelle come da foto!In aggiunta furono messi cerchi in lega e minigonne di plastica.Questo maquillage permise a questo sfortunato lotto di 6 di essere immatricolata a fine 1987 con proprietà Alfa Romeo S.p.a.e poi rivendute a KM 0 nelle filiali Alfa del sud Italia a metà prezzo di listino (circa 18.000.000 di lire invece dei 32.000.000)!Da notare che si era appena entrati nella sciagurata gestione Fiat e, fatto clamoroso, la mia td era marchiata ALFA-LANCIA S.p.a..Una vettura incredibilmente rara e carica di storia!
Da indagini fatte personalmente pare che appena insediatosi i capoccioni Fiat ad Arese la prima cosa che hanno preteso è di togliersi dai piedi quel lotto di "vergognose" ammiraglie dal piazzale, e di buttare al macero tutti i ricambi,specie lamierati, di 6 e 90 quando il magazzino ricambi fu unificato con il gruppo Fiat.Che dire di più?
Le ho vendute ad un caro amico in Germania http://www.movit.de/rahmen/alf6.htm,vero amante di 6 Berlina, per ragioni fiscali (se non ricordo male ,la TD pagava un bollo nel 2000 di circa 1.300.000 di vecchie lire!!!) e di spazio.Un vero peccato.Ma tant'è.
Ora mi consolo con il Q. Oro, ma ragazzi a pensarci.....che ho combinato!










La mia prima auto: ALFA 6 2.0
Testo e Foto di Davide Franchi






Nel 1991 presi la patente ma per avere la MIA personalissima prima macchina dovetti aspettare l'anno seguente. In quel periodo ero pazzamente innamorato dell'ALFA 6 e il mio sogno era possederne una.
Così convinsi i miei a comprarmene una. La mia preferita era la prima serie 2.5 a carburatori ma, secondo i miei, per un neopatentato ventenne questa versione era un pò troppo!
Così dovetti ripiegare su una più modesta 2.0 V6 seconda serie. La scelta cadde su un modello di un bel colore bordeaux metallizzato, immatricolata a Cremona nel Febbraio del 1984. Fin dal primo giorno venne afflitta da continui problemi meccanici fino al punto che, circa un anno più tardi, mi costrinse a permutarla con un'altra auto usata in una concessionaria Alfa Romeo (l'unica che ebbe il "buon cuore" di ritirarla). La macchina poi, mi fu detto, finì nel sud d'Italia e, a tutt'oggi, non penso proprio che sopravviva ancora...
Comunque, nonostante questo, l'Alfa 6 mi è sempre rimasta nel cuore e sono contento di esserne stato l'orgoglioso proprietario anche se solo per un anno.




Caratteristiche Tecniche:
- 6 cilindri a V, cc. 1997, CV 135, vel.max. 182,487 km/h, da 0-100 in 11,2 (prova di Quattroruote Aprile 1984).





Le mie prime auto.
Testo e Foto di Luigi Lamantia

A tutti gli appassionati di auto storiche, voglio raccontare questa triste storia. Erano gli anni a cavallo tra l' 80 e tutto il decennio successivo sino ad arrivare agli inizi del nuovo millennio, cioè quando qualcosa è iniziata a cambiare e qualcuno, me compreso, a iniziato a conservare senza avere eccessivi oneri le proprie auto, specialmente se di interesse storico. Purtroppo da questo penoso destino non si sono salvate neanche le auto che ho posseduto in quel periodo ( 80/90 ). Quelle che meritano di essere ricordate e che comunque possiedo ancora qualche foto sono queste. In ordine cronologico.




GOLF GTI 1600 dell' 80 colore bianco con adesivi originali sulle fiancate e sul portellone color nero, che identificavano proprio il modello GTI, la calandra era a due fari con bordatura rossa e scritta GTI in colore bianco, cerchi in lega leggera e spoiler anteriore maggiorato originale di plastica colore nero. L' auto era in perfetto ordine nonostante quando l'acquistai aveva già 7 anni. Prestazioni vivacissime del motore ed assetto sportivo ma non troppo rigido, facevano si che l'auto si poteva godere in tutte le situazioni comprese quelle dei trasferimenti familiari. La tenni 5 anni, sino a quando, all'arrivo della mia seconda figlia decisi di cambiarla con una più grande.




La scelta cadde su una MERCEDES 200 a carburatore del' 77 color Caledonian Green in stupende condizioni e con soli 90.000 km interni in similpelle color crema, robustissimi e pertanto nuovissimi. Quest'auto era per carattere l'opposto della GOLF GTI, poco brillante sospensioni morbidissime e con un immagine alquanto seriosa. Intanto avevo venduto la Golf ad un mio amico che per incuria e completa incompetenza, la fece deperdere fino al punto di non poterne fare un dignitoso uso. Rivive adesso sicuramente sotto forma di altro oggetto metallico dopo essere stata pressata da un demolitore e trasferita a fusione. La mia Mercedes era un oggetto sul quale si concentrava l'attenzione di molte persone e per diversi motivi : era raro vedere una Mercedes di quel tipo in quelle condizioni, sempre ben lucidata ed in quel colore che non era comune vedere in Italia, associato al colore chiaro degli interni alla silenziosità del motore ( normale associazione del modello al motore diesel ) a benzina ed al fatto che ci circolavo disinvoltamente nonostante era un modello d'auto che veniva usata prevalentemente da Nord Africani ambulanti nelle fiere di paese. Proprio i Nord Africani, non resistevano alla tentazione di chiedermi se volevo venderla quando fermo ai semafori si avvicinavano con i loro accendini e fazzolettini. Era talmente scontato, che prima ancora di sentire la domanda gli davo la risposta : "é a benzina", ed allora via. Ma fu proprio quello che all'inizio era il pregio dell'auto, che in qualche modo decretò la sua rovina. L' eccessivo consumo ( 6 km litro ) alla lunga mi costrinse ad istallare un impianto a GPL. Iniziarono cosi i problemi della non più affidabilissima Mercedes : il carburatore nonostante lo facevo funzionare in breve tempo si bloccò, la pompa della benzina si bucò a causa del non più regolare funzionamento. Per non parlare di quante volte rimanevo in panne davanti ad i rari ( ai tempi ) distributori di GPL e con l'auto che non mi andava bene a benzina. Alla fine le vendetti ed un Senegalese che mi disse "la metto in un container e la porto al mio paese dove mio padre fa il tassista, il motore poi lo cambia con un diesel". A pensarci ora mi vengono i brividi. Intanto avevo già comprato un'altra Mercedes, stavolta diesel ( la 250 D turbo ) che ho tuttora.




Di seguito la vidi abbandonata in un vicolo di Palermo con un metro di sporcizia sopra e con una fiancata distrutta. Informatomi presso la Polizia Municipale venivo a conoscenza che da li a poco sarebbe stata rimossa col carro attrezzi perché abbandonata da molto tempo e gravata da diverse multe (divieto di sosta, mancata esposizione dell'assicurazione ecc. ecc.). Peccato.






Per il Maggiolone Cabriolet, la storia è stata diversa. Brevemente, chi me l'aveva venduta ( un amico.......), non mi aveva dato il foglio complementare adducendo che lo aveva smarrito e che si sarebbe potuto richiedere un duplicato. Precauzione volle che alla stipula dell'atto dal Notaio, pretesi che sullo stesso si annotasse la mancanza del documento proprio per richiederne il duplicato. Grande fu lo stupore ( dopo qualche anno di attesa x la risoluzione del problema da parte del venditore : autorizzato Wolksvagen ) nello scoprire ( grazie ad indagini personali ) che all'auto era stato sequestrato il foglio complementare dalla banca alla quale il precedente proprietario aveva chiesto e non onorato, un finanziamento per l'acquisto di quell'auto. A volte proprio gli amici............






Ho riavuto i soldi dal venditore, ma con grande dolore ho ridato l'auto. Adesso è ancora li ( e li resta ), esposta in vetrina come quando la vidi e me ne innamorai. Nel raccontarvi queste storie, mi si stringe il cuore. Ma chissà quante altre ce ne saranno in giro.
Cordialmente,
Luigi Lamantia




Piccola mia 600
Testo e foto di Mauro di Gennaro




Di te, piccola mia 600, è tutto quello che mi resta. Una foto, e tanti, tantissimi ricordi. Papà e mamma ti vendettero per una miseria, ma andavi ancora bene. E io piansi. Scongiurai di non venderti. Ma nessuno dette valore alle lacrime di un bimbo di nove anni, e te ne andasti. Prima di darti via ti tolsero le foderine dai sedili e la tua fintapelle rossa apparve meravigliosamente nuova. Non ti ho più vista da allora, piccola mia 600. Chissà dove sei finita, chissà se qualcuno lo sa. Quanti ricordi, piccola mia 600. Ti ricordi quella domenica mattina, quando io, piccolo piccolo, ti lavai e, per evitare di bagnare il tuo motore, lo coprii con una coperta, chiudendola dentro al cofano? Poi mamma partì e si fermò qualche chilometro più avanti in una nuvola di fumo. Non ci volle molto a capire che era stata colpa mia. E ti ricordi quante volte andavi in ebollizione sulle salite dei colli di S.Agnello? Ma bastava rabboccare l'acqua, farti riposare un po' e ripartivi arzilla come prima. Sono passati anni, ed anni, ed anni ancora. E sono anni ormai che anche papà e mamma ormai, purtroppo, non ci sono più. Sai, piccola mia 600, sapessi quanto mi piacerebbe incontrarli per strada, qualche volta, mentre viaggiano felici, con te, come trent'anni fa. E se esiste un paradiso, piccola mia 600, tu sei lì con loro. E magari papà e mamma oggi darebbero più valore alle lacrime di un uomo di quarant'anni.














ALESSANDRO
D'ALESSANDRO
© 2002